17 agosto 2006

Lettera agli increduli

Molti non vogliono sentir parlare di Dio, altri lo cercano distrattamente, altri ancora ascoltano volentieri ma poi trovano difficile adattare la loro vita alle poche cose che Dio ci richiede, e altri infine accolgono con gioia il messaggio del Vangelo e lasciano che dia grande frutto nella loro vita.

Io credo che tu sarai una di queste persone, che saprai riconoscere l'amore di Dio per te e il suo piano nella tua vita.

Non pensare neanche un secondo che a me faccia piacere vedere al telgiornale le immagini della guerra, delle carestie, dei feriti e dei malati: è la realtà non lo nego, ma se è così non è per colpa di Dio questo mai.

Vi è inoltre una realtà che per me è ancora più tangibile: il fatto che io stesso vivo. Questo è un miracolo perchè per le leggi della natura io non dovrei più esistere. A 15 anni ho preso veramente una brutta piega, e ne ho passate di tutti i colori. Se ne sono uscito è solo per la grazia di Dio, per cui so che Dio esiste e che mi ha aiutato in passato e continua nel presente.

Allora, stabilito questo punto (per me non c'è ombra di dubbio), rimane da capire perchè tanto dolore e tante sofferenze nel mondo; non me lo sapevo spiegare neanche io fin che mi sono sposato, e da quel momento ho cominciato a ascoltare, e a credere, quello che mia moglie pensava , e cioè che la Verità e contenuta nella Bibbia, e che Gesù non solo è realmente esistito, ma come egli affermava, è venuto sulla terra per salvare l'umanità.

Naturalmente c'è voluto parecchio tempo, la mia mente si rifiutava di credere all'esistenza, non tanto del paradiso, quanto piuttosto dell'inferno.

Ho cominciato a leggere personalmente i Vangeli e tutta la Bibbia, e ne sono rimasto affascinato, è una storia bellissima, e è un libro che parla al cuore.

Ho fatto pure fatica a credere che Dio avesse creato il mondo nel modo descitto nella genesi (in soli 6 giorni) ma poi ho scoperto che molti scienziati hanno smesso di sostenere la teoria dell'evoluzione, che non ritengono più essere in grado di spiegare lo stato attuale del mondo in cui viviamo.

Un passo più facile invece è stato credere al racconto di Adamo ed Eva, che disobbedirono nel famoso giardino di Eden e che a causa della loro disobbedienza furono "puniti" con la morte ( in effetti Dio non voleva punirli ma voleva evitare che vivessero eternamente nel peccato che avevano commesso )

Ma avevo anche ragioni personali per credere alla responsabilità del peccato nei problemi che mi potevano capitare. Io avevo peccato, avevo fatto tante brutte cose, e ognuna mi aveva allontanato un po di più dal mio giardino dell'eden, ovvero la mia infanzia in cui ero felice oltre ogni possibile dubbio. Quindi inizialmente vedevo in quel racconto una metafora della mia stessa vita, nato senza peccato (si dice che i bambini siano innocenti), poco a poco sono stato corrotto dalle cattive abitudini e gli sbagli mi hanno portato verso uno stato di dispeazione cronica. Poi la Bibbia narra della fedeltà di Dio che cerca comunque di rimediare agli sbagli degli uomini, venendogli incontro, un po come ha fatto con me, aiutandomi ad uscire dai problemi e ancora più dalla solitudine. La venuta del Messia infatti era attesa da tutti gli ebrei, il problema è che non l'hanno saputo riconoscere, perchè è venuto per guaire individualmente le piaghe e le malattie di tutti i poveri e i diseredati che abitavano in giudea, e non per riscattare dalla sottomissione ai Romani l'insieme del popolo ebreo. E così è ancora oggi; molti rifiutano di vedere quello che Gesù fa nelle loro vite e si aspettano di vederlo opeare sulla collettività, rimediando a guerre e carestie, che poi sono causate dagli uomini stessi e non tanto da Dio. Ogni giorno infatti sentiamo la domanda "se Dio esiste perchè le guerre e i bambini che muoiono di fame" invece di sentire "se Dio non esiste da dove vengo allora?"

Apparso nella rubrica "Contrappunti" del GdP il 13 ottobre

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Genesi? Come la spieghi? Ci sono due figure di "uomo":
1) un uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio, maschio e femmina, con lo scopo di moltiplicarsi e riempire la terra.
2) un uomo creato da Dio dalla polvere dove Dio gli alita nelle narici per farlo diventare una anima vivente. E poi c'è una donna, tratta dall'uomo, non generata da Dio, con lo scopo di essere di aiuto all'uomo. Dio assegna loro una missione: L'uomo si unirà alla sua donna (moglie) e i due saranno una sola cosa (carne). Ricorda che questa donna è stata tratta dall'uomo, anima vivente, e non da Dio, non è una femmina fatta a immagine di Dio come il maschio, ma è una donna perché tratta dall'uomo.

Che differenza c'è tra l'uomo e il maschio e tra la donna e la femmina?

Pietro Brenna ha detto...

Non ci avevo mai pensato...