27 marzo 2007

Lezione di Storia

Nel 1291 i rappresentanti di Uri Svitto e Untervaldo si riunirono nel nome del Signore per prestare giuramento di reciproco aiuto. Dalla Bibbia sappiamo che Gesù disse “laddove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Per questo io affermo che quel giorno vi erano 4 persone sul prato del Rüetli, anche se una non era presente in forma fisica. Sta di fatto che essi giurarono e Dio mantenne il suo impegno tant’è che 5 secoli dopo da tre che erano le comunità erano diventate 22. Scrissero la costituzione ricalcando il patto originale infatti si può leggere “Nel nome di Dio, il popolo e i cantoni Svizzeri, risoluti a rinnovare l’alleanza confederale, si sono dati la presente costituzione”.
E ha funzionato, Dio ha protetto la Svizzera da due guerre mondiali, le ha dato prosperità materiale malgrado non abbia accesso al mare ne materie prime nel sottosuolo.
Quello che succede ai giorni nostri è che questo patto, sigillato nella costituzione, è stato modificato aggiungendo degli articoli contrari alla Parola di Dio, e per questo non sappiamo fino a quando Dio potrà continuare a benedire e proteggere la Svizzera.
Noi dell’Udf vogliamo vegliare a che le leggi promulgate in futuro tengano in considerazione i consigli che Dio da all’uomo. Dio non obbliga nessuno ma da la libertà di scegliere il bene e il male e noi vogliamo come partito dare al popolo le indicazioni per scegliere il bene e per essere sempre benedetti come lo siamo stati in questi secoli. Amen

24 marzo 2007

Niente eucaristia a chi vota i DICO

(...)
Il vescovo di Cl non si preoccupa dei giudizi della grande stampa e delle tv: «È scontato che la comunità massmediatica giudicherà negativamente questo documento. Ma dobbiamo aver cura del popolo, non della mentalità massmediatica. E il popolo cristiano deve essere educato dai pastori e dai sacerdoti». Non dai giomalisti e gli opinionisti. Le critiche al documento, afferma il vescovo, arrivano «da quella gente da cui Cristo è già lontano o da coloro che si sono allontanati, e che quindi cercano un'immagine della Chiesa e di Cristo che sia il più possibile corrispondente alla mentalità dominante».
Per monsignor Negri è comunque un dovere dei cristiani testimoniare la propria fede in tutti i campi, compreso quello politico, anche se circondati da un cIima ostile. «Con il Santo Padre, noi - chiarisce - non vogliamo imporre alla società nessuna visione. Noi poniamo nella società la nostra visione. È dovere di coscienza porre nella società questo pensiero alto. È questo impatto con il pensiero alto della Chiesa che ha fatto camminare tutta la società verso una visione dell'umanità certamente meno barbara e meno involuta di quella di partenza


http://kattolikamente.splinder.com/post/11483796#more-11483796

05 marzo 2007

UDF TICINO SCHEDA NR 6


Pietro Brenna vi invita a votare la scheda intestata all’Udf ticino, la scheda numero 6 per i seguenti motivi:

Chi si interessa minimamente di politica si rene conto che la situazione del nostro Cantone, ma anche di tutta la Nazione è estremamente complicata e 7 milioni di persone che abitano assieme e cercano di vivere al meglio delle loro possibilità, se non si danno delle regole e non le rispettano, finiscono per applicare la legge del più forte. Invece Cristo ci insegna di amarci gli uni gli altri come Lui ha amato noi.
Per questo le leggi vanno fatte partendo da questa fondamentale.

Inoltre vi sono elementi esterni che influiscono sull’andamento del Paese, di cui molti assolutamente imponderabili.

MA:

PROVERBI 2:7 EGLI TIENE IN SERBO PER GLI UOMINI RETTI UN AIUTO POTENTE, UNO SCUDO PER QUELLI CHE CAMMINANO NELL'INTEGRITÀ, ALLO SCOPO DI PROTEGGERE I SENTIERI DELLA GIUSTIZIA E DI CUSTODIRE LA VIA DEI SUOI FEDELI.

Premetto che tutti i problemi di cui si fa gran dibattere in questi giorni ( esplosione costi salute e socialità, sicurezza, pace del lavoro,…) hanno un origine molto lontana, e precisamente nel peccato originale. I nostri peccati non fanno che aggravare la situazione, ma per nostra fortuna Dio ha già provveduto ad una soluzione su misura per ognuno: il suo Figlio Gesù Cristo.

Sta a noi applicare questa soluzione e dare a Dio la possibilità di agire, nelle nostre vite come nella società.

L’Udf Ticno si prefigge appunto di dirigere la società lungo un sentiero in cui Dio trovi lo spazio di operare per il bene del suo popolo.

VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE IN SVIZZERA

Nel messaggio del Consiglio Federale relativo alla nuova costituzione federale del novembre 1997 è stato scritto, riguardo al preambolo “In nome di Dio Onnipotente”, un testo esplicativo del seguente tenore: “Considerando le diverse religioni e concezioni del mondo, questo potere non deve essere inteso solamente in un’ottica cristiana; lo Stato non deve dichiarare vincolante una determinata fede, ma ognuno può dare un senso personale a “Dio Onnipotente”.
...
Per quanto riguarda le conseguenze sono fin troppo evidenti: nel dicembre 1999 la tempesta Lothar, il 2001 l’anno delle catastrofi con l’incendio del tunnel del Gottardo, la follia omicida nel parlamento cantonale di Zugo e il fallimento di Swissair; nel 2002 l’approvazione della “soluzione dei termini”; nel 2005 la nuova legge federale sull’unione domestica registrata, e da quel momento anche le ricorrenti inondazioni dalla portata fino ad allora quasi sconosciuta. Giudico questa serie di catastrofi nazionali prima sconosciute nella recente storia della Svizzera e l’allontanamento dai precetti di Dio subito dopo, e a seguito dell’approvazione della nuova costituzione federale come una risposta ammonitrice da parte di Dio. Sono giunto alla conclusione che nel 1999 sia crollata una colonna decisiva per la benedizione di Dio sulla nostra nazione e che da allora ne stiamo subendo le conseguenze, e che ciò diventerà sempre più evidente. Vi ricordo che siamo noi come popolo che scegliamo la benedizione o la maledizione !

Markus Schildknecht


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o semplicemente scorrere fino al post del 3 agosto 2006 (sempre in questo blog)