03 agosto 2006

La battaglia di Sempach (1386)


Winkelried si getta sull'esercito nemico, disposto in una formazione a quadrato inespugnabile a causa delle lunghe lance, e si sacrifica per la libertà dei compagni: prende su di se le lance, aprendo un varco. Questo permetterà di sconfiggere l'esercito nemico, ma porterà alla sua morte.






Il 1o agosto ero a Gunzgen, vicino ad Olten, alla giornata nazionale di preghiera organizzata da Gebet fur die Schweiz. Ora sono troppo stanco per raccontare come è andata, ma appena me la sento completo questo post.


Oggi è il 5 marzo 2007 e ho finalmete ricopiato dal prospetto l'articolo "Valutazione della situazione in Svizzera". Ve lo presento integralmente.



Valutazione della situazione in Svizzera

Dio non è soltanto il Dio di singole persone, ma è anche il Dio di interi popoli e nazioni. La singola persona può scegliere, consapevolmente o inconsapevolmente, la benedizione o la maledizione, ma anche un intero popolo può farlo. Come singoli individui siamo, sempre, dovunque, legati al destino del nostro popolo, vale a dire che se come individui scegliamo la benedizione, condivideremo comunque la benedizione e la maledizione cui è sottoposto il nostro popolo.

Cosa porta la benedizione su un popolo? La Bibbia ci mostra due fattori, due colonne sulle quali poggia la benedizione del popolo:
Gli uomini timorati di Dio in mezzo a un popolo, la benedizione dei giusti (ad es. Prov 11.11; Gen 18.16 e segg.; Matt. 13:24 e segg.)
L’atteggiamento del popolo o del suo Re/ Governo nei confronti dei precetti di Dio (ad es. Lev.26; Deut 27-32; II Cron 14, 4-6)

Qual’è la situazione della Svizzera rispetto a queste due colonne di possibile benedizione e/o maledizione?
Il Corpo do Cristo in Svizzera: nel nostro paese ci sono tante persone rese giuste da Gesù Cristo, eppure il loro numero è esiguo e negli ultimi decenni il loro influsso su tutte le sfere della società sta diminuendo. Assistiamo tuttavia anche a promettenti episodi di risveglio e riconosciamo che Dio è all’opera attraverso l’azione del Suo Santo Spirito che si manifesta anche attraverso guarigioni, segni e prodigi. Ma resta ancora tanto da fare.
L’atteggiamento del popolo, proprio in Svizzera con la sua democrazia diretta, è direttamente rappresentato dall’atteggiamento del Governo: riconosciamo una frattura in questa colonna, un decadimento che avrà delle conseguenze come desidero illustrare brevemente.

Il fondamento della nostra nazione è stato, da sempre, il patto con Dio Onnipotente, rinnovato nella costituzione del 1848. Le caratteristiche di questo patto, evidenti ancor oggi sono:
La nascita – il giuramento sul Rütli, la Lettera di Alleanza, la Festa Nazionale Svizzera
Il fondamento dello stato odierno – la Costituzione federale con il preambolo “In nome di Dio Onnipotente”
Il Contrassegno – lo stemma
L’espressione – gli inni (appello alla preghiera in libertà), la giornata nazionale di preghiera, penitenza e ringraziamento, la moneta da 5 Fr. (dominus providebit)

Gli effetti sono una dimostrazione della bontà di Dio, visibile in una storia straordinaria:
Protezione da catastrofi nazionali ( la Svizzera è stata risparmiata dalla guerra nel ventesimo secolo, nonostante fosse circondata da guerre in tutta Europa; protezione da terremoti,…)
Benessere economico nonostante l’assenza di risorse di base (mancanza di ricchezze nel sottosuolo, mancanza di un accesso al mare, alta percentuale di terreno montagnoso e sterile)
Unità nonostante quattro lingue / gruppi etnici / culture / confessioni.

Nel messaggio del Consiglio Federale relativo alla nuova costituzione federale del novembre 1997 è stato scritto, riguardo al preambolo “In nome di Dio Onnipotente”, un testo esplicativo del seguente tenore: “Considerando le diverse religioni e concezioni del mondo, questo potere non deve essere inteso solamente in un’ottica cristiana; lo Stato non deve dichiarare vincolante una determinata fede, ma ognuno può dare un senso personale a “Dio Onnipotente”.

Con l’approvazione popolare della nuova Costituzione nel 1999, questa interpretazione fu ratificata. In quell’occasione credo che noi cristiani abbiamo ottenuto una “vittoria di Pirro”: abbiamo pensato che il preambolo avrebbe sistemato ogni cosa, eppure in realtà le principali autorità hanno dato un senso completamente nuovo a questo concetto , escludendo esplicitamente il Dio dei cristiani. Ma Dio non si lascia spartire con altri dei! Il “contenitore” è rimasto invariato per amore della “pace” ma il contenuto è stato radicalmente ridefinito. Il pensiero del timore di Dio come fondamento della Costituzione e quindi della nostra nazione è stato tralasciato. I comandamenti del Dio che si rivela attraverso la Bibbia sono stati rigettati. In questo modo l’antico patto con il Dio della Bibbia è stato unilateralmente ed esplicitamente sciolto.

Per quanto riguarda le conseguenze sono fin troppo evidenti: nel dicembre 1999 la tempesta Lothar, il 2001 l’anno delle catastrofi con l’incendio del tunnel del Gottardo, la follia omicida nel parlamento cantonale di Zugo e il fallimento di Swissair; nel 2002 l’approvazione della “soluzione dei termini”; nel 2005 la nuova legge federale sull’unione domestica registrata, e da quel momento anche le ricorrenti inondazioni dalla portata fino ad allora quasi sconosciuta. Giudico questa serie di catastrofi nazionali prima sconosciute nella recente storia della Svizzera e l’allontanamento dai precetti di Dio subito dopo, e a seguito dell’approvazione della nuova costituzione federale come una risposta ammonitrice da parte di Dio. Sono giunto alla conclusione che nel 1999 sia crollata una colonna decisiva per la benedizione di Dio sulla nostra nazione e che da allora ne stiamo subendo le conseguenze, e che ciò diventerà sempre più evidente. Vi ricordo che siamo noi come popolo che scegliamo la benedizione o la maledizione !

Se ora si incrina anche questa seconda colonna, abbiamo tutte le ragioni di riscoprire e di riassumerci le nostre responsabilità come cristiani nel nostro Paese. Dobbiamo rinforzare la prima colonna e lasciarci usare da Dio per rimettere in piedi la seconda colonna. Con le nostre preghiere quotidiane, ma anche oggi stesso mentre siamo riuniti a migliaia in preghiera per il nostro Paese, ci assumiamo una parte importante della nostra responsabilità.
Dunque , preghiamo.

Markus Schildknecht

Nessun commento: