02 agosto 2006

Israele non è una nazione come le altre

In quanto cristiano sento il bisogno di ribadire che Gesù durante i suoi giorni in terra fu un ebreo. L’esistenza di Israele è per i cristiani una testimonianza che il Dio in cui credono non è scaturito dalla fantasia. Israele fu scelto da Dio per ristabilire l’uomo nella posizione di dominio che aveva perso a seguito della disubbidienza in Eden. Israele, nel cuore di Dio, è sempre il popolo eletto, ed Egli ne ha dato prova radunandolo dalle estremità della terra dopo quasi 2000 anni di esilio. Infatti la fondazione dello stato di Israele dopo la seconda guerra mondiale altro non è che l’adempiersi della profezia contenuta nel libro di Geremia al capitolo 23, versetti 7 e 8:
“Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra».


E poi ci sono delle frasi nel libro di Zaccaria, assieme a profezie molto complicate, che descrivono la situazione di Gerusalemme prima del ritorno del Signore Gesù:

In quel giorno io farò di Gerusalemme come una pietra da carico per tutti i popoli: quanti vorranno sollevarla ne resteranno sgraffiati; contro di essa si raduneranno tutte le genti della terra.(12:3) In quel giorno io m'impegnerò a distruggere tutte le genti che verranno contro Gerusalemme. (12:9)
Questo ben si addice alla situazione attuale, in cui Israele miracolosamente resiste, con un territorio dalla configurazione difficile da difendere, a attacchi su più fronti. Ma Zaccaria parla anche della prossima conversione degli ebrei:
Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito.(12:10) Invocherà il mio nome e io l'ascolterò; dirò: «Questo è il mio popolo». Esso dirà: «Il Signore è il mio Dio». ( 13:9)


E finalmente verrà il Giorno del Signore:

Il Signore radunerà tutte le genti contro Gerusalemme per la battaglia; la città sarà presa, le case saccheggiate, le donne violate, una metà della cittadinanza partirà per l'esilio, ma il resto del popolo non sarà strappato dalla città. Il Signore uscirà e combatterà contro quelle nazioni, come quando combattè nel giorno della battaglia. In quel giorno i suoi piedi si poseranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme verso oriente…Zaccaria 14:1-4


Per cui credo ben poco nei tentativi di mediazione per cercare la pace, che non verrà prima di quel giorno
Ivi abiteranno: non vi sarà più sterminio e Gerusalemme se ne starà
tranquilla e sicura.(14:11)


Allora preghiamo affinché Israele veda il suo Re.

Pubblicato su "La Regione, 8.8.06"

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel post, accennai qualcosa ai piani di Dio nel post www.dioamore.org/dio_amore/il_progetto_segreto_di_dio.php dove mi rifacevo alla lettera di Paolo agli Efesini. Dio vuole formare un unico corpo con gli ebrei e i "gentili" da radunare intorno alla "Gerusalemme celeste", la città del Dio vivente.

Anonimo ha detto...

Trovo parecchia confusione! Siccome il Vecchio Testamento può solo preannunciare la venuta del Messia e il Nuovo annunciare il Regno, concludo nel dire che si può trovare un'intesa tra Cristiani, Protestanti e Cattolici, ma anche tra Ebrei, Musulmani e, perchè no, con Bubbisti e tutti gli uomini di buona volontà, ma attenti ad interpretare le scritture.
Se bisogna leggere il Messia nel Vecchio allora discutiamone pure tra Ebrei e Cristiani, ma se dobbiamo trovare il Regno, di cui ci ha parlato Gesù, allora discutiamone tra Cristiani. Questo blog, siccome è ebraico, posso solo discutere della venuta del Messia, ma siccome il blog è gestito da un Cristiano, preferisco chiudere qui, invitandolo ad una profonda riflessione.
ANGELO

Pietro Brenna ha detto...

graze per i commenti.
La situazione il Libano e in Israele purtoppo é talmente triste che discuterne lascia l'amaro in bocca. Tutti in generale sono pronti a condannare la guerra, e io sono il primo al quale un mondo senza guerra ne carestie farebbe piacere, ma purtroppo, come dicevo, la realtà è tutt'altra. Ora bisogna sapere cosà c'è sotto; un'autorità in materia di Israele e profezie bibliche a cui ho sottoposto il mio articolo ha trovato che è scritto in un'ottica spirituale ed è corretto. Per me basta come garanzia che quello che ho scitto non è pura fantasia, a voi di scegliere se credere o meno
Ciao Angelo, ciao Dioamore

Anonimo ha detto...

Il problema non è di credere o meno, ma di responsabilità di quello che si dice. Ognuno, a prescindere dal credere o no, dovrà dare conto anche di quello che dice, iniziando da me innanzitutto.
Pace e bene. ANGELO

Pietro Brenna ha detto...

hai assolutamente ragione Angelo. Di ogni parola saremo chiamati a rispondere, ed è vero che dare interpretazioni del vecchio testamento non é così scontato, ma leggendo quei versetti non si può non restare colpiti dalla loro precisione. Il mio scopo era anche quello, di metterli sotto gli occhi e ogniuno tiri le conclusioni che vuole, le mie, per quanto valgono per ora sono quelle.