31 luglio 2006

Leggiamo alcuni pensieri di San Giuseppe Moscati


Il medico si trova poi in una posizione di privilegio, perché si trova tano spesso a cospetto di anime che, malgrado i loro passati errori, stanno lì lì per capitolare e far ritorno ai principii ereditati dagli avi, stanno lì ansiose di trovare un conforto, assillate dal dolore. Beato quel medico che sa comprendere il mistero di questi cuori e infiammarli di nuovo.
Ma è indubitato che la vera perfezione non può trovarsi se non estraneandosi dalle cose del mondo, servendo Iddio con un continuo amore, e servendo le anime dei propri fratelli con la preghiera, con l'esempio, per un grande scopo, per l'unico scopo che è la loro salvezza".
[Da una lettera al Dott.Antonio Nastri, di Amalfi (Salerno), 8 marzo 1925.]

18 luglio 2006

Rapidità dei processi di erosione

Da qualche tempo non scrivevo più su argomenti scientifici, ma proprio oggi, passeggiando lungo il letto del Cassarate mi sono accorto di un fenomeno molto interessante. Non c'è dubbio che le opere di bonifica in Ticino risalgano al XIX secolo e quindi possiamo datare con sicurezza la posa nel letto del fiume dei sassi che lo pavimentano.
Questi sassi sono stati scavati dall'acqua in una maniera molto evidente, ma ecco le foto:










Penso che si commentino da sole: in poco più di un secolo l'acqua, durante i momenti di piena, ha scavato dapprima il materiale più molle del cemento, e in seguito, con grande accanimento le dure rocce granitiche , in forme concave dal diametro che arriva facilmente ai 10 cm.
10 cm in 100 anni corrisponde a 1 metro in 1000 anni.
Così, su due piedi ci si può rendere conto del poco tempo occorso all'acqua della Verzasca e della Maggia per scavarsi dei passaggi nella roccia viva; passaggi che, un torrentello come il Cassarate non ha avuto problemi ad abbozzare in un secolo o due.

Questo ci porta anche a chiederci: se così è, perche i fiumi citati esistono ancora dopo i presunti milioni di anni attribuiti loro?

A voi la risposta.

11 luglio 2006

Rotazione e maggese


Chi non l’ha imparato a scuola? Per aumentare la fertilità del suolo un buon sistema è quello di alternare le coltivazioni. Prendo spunto dall’editoriale di Area del 7 luglio 2006, improntato alla memoria dell’incidente chimico di Seveso. In esso si afferma: “Solo che attualmente le multinazionali mettono radici in paesi dove vi sono governi compiacenti, dove il silenzio è una questione di prezzo, dove i lavoratori sono schiavi (…) ormai Seveso non si trova più in Brianza, si è spostata laddove la memoria se la mangiano la corruzione e la miseria.”
Queste accuse coinvolgono anche noi, in quanto destinatari ultimi dei beni prodotti in questo modo. E cosa facciamo per porre rimedio? Apriamo i negozi anche la domenica.
Ci vorrebbe una bella rotazione, sulla falsa riga dell’emissione francese “Vis ma vie”, in cui due persone si scambiano i ruoli per un giorno, ma in grande scala. Gli europei si scambiano con gli africani, gli americani coi cinesi, i giapponesi con gli indiani, diciamo per sei mesi o un anno, e poi vediamo se saremo ancora del parere che il capitalismo selvaggio ha creato un mondo migliore.

apparso su GdP, CdT e La Regione 12-13 luglio

08 luglio 2006

80 GB di hard disk

Leggevo ultimamente, forse sull’Avvenire, che con tutta questa memoria a disposizione ci stiamo letteralmente seppellendo sotto una montagna di dati che forse mai troveremo il tempo di riordinare e leggere. Paradossalmente tutta questa memoria ci fa dimenticare ancor più rapidamente il nostro passato. Basta guardare cosa riempie le prime pagine dei giornali. Il mondo è talmente cambiato che l’attenzione si focalizza sugli sviluppi della gestione delle case da gioco e sull’apertura domenicale di negozi superflui, perché non fanno che evidenziare il divario tra ricchi e poveri. Mentre qualcuno fa notare che sussidiarietà rima con solidarietà, e che una nazione sana deve basarsi su altre forze oltre che lo Stato e il Mercato (con tutti i loro pregi), e che una di queste è la famiglia nella sua forma consacrata dal matrimonio, la sensazione palpabile gironzolando per le città, è che tutto sia diventato estremamente lontano da quella società patriarcale e rurale di cui siamo figli. Quanti hanno capito il significato delle parole di C.Blocher “garantire la sovranità alimentare”? Neppure l’impennata del petrolio basta a renderci attenti che un cambiamento di vita si impone (perché altrimenti si imporrà nostro malgrado). Ma naturalmente ci sono troppi interessi in gioco e la macchina del consumismo non si arresta senza l’intervento di chi la guida, solo che nessuno ne ha il coraggio: o se no spiegatemi cosa significa questa frase (Gdp 8.7.06) “Accogliendo il ricorso di un privato contro le deroghe per le aperture dei negozi si è dovuto tener conto di una sentenza del Tribunale Federale (…), sarà comunque possibile tenere aperti i negozi nelle domeniche precedenti il Natale.” Ovvero vi saranno deroghe al divieto di derogare al divieto di apertura domenicale.
Denaro, denaro e solo denaro. Rassegnarsi non si può, indignarsi non serve, benedire e pregare resta l’unica strada percorribile.

07 luglio 2006

Poveri commercianti


L’ho letto sul giornale di ieri (6.7.06), che gli avrebbero rifiutato l’apertura nelle domeniche di dicembre, a quei poveri commercianti di Via Nassa, produttori “di ricchezza e occupazione”. Ma quali ricchezze? Piuttosto producono concupiscenza, effimere vanità e indebitamento (e non solo loro). Mi dite a cosa serve un orologio da 24.000 Fr, o una scarpa da 650 Fr ? Se posso dare loro un consiglio, facciano come San Francesco, che non posso dimenticare nell’atto di lanciare dalla finestra le stoffe e le merci di suo padre.
Trasformate i vostri commerci in luoghi di accoglienza per i bisognosi perché le vostre ricchezze non vi salveranno, e accumulate tesori laddove la ruggine non li corrode e i ladri non li possono rubare, ovvero in cielo.
Non fate come quel ricco che chiese a Gesù la via per il paradiso, e se ne andò tristemente all’inferno perché non volle vendere tutti i suoi beni. Credete che esagero, non si può fare di ogni erba un fascio, certo ma un buon albero si vede dai suoi frutti, e se non ne da l’ascia è già al suo piede, pronta ad abbatterlo e gettarlo nel fuoco. Lo stesso discorso vale per i vari casinò, veri centri di idolatria e di venerazione al dio mammona. Oh popolo svizzero, svegliati e poni fine a questo scempio, torna la dove è il tuo Dio, e occupati di fare del bene; il Signore è paziente e misericordioso, ma verrà il giorno della fine e cosa dirai in sua presenza?

Apparso sul settimanale di sinistra "Area" il 21 settembre 2006

03 luglio 2006

Giovani udite!

Tra i più diffusi motori di ricerca su internet, ce n’è uno che, quando avete esaurito tutte le parole chiave senza trovare la risposta che cercate, vi offre la possibilità di formulare direttamente la vostra domanda, che verrà sottoposta agli altri utenti, e nel giro di pochi giorni avrete un mare di risposte e di consigli.
Io ho trovato una ragazza che chiedeva "Perché viviamo?" e non mi sono trattenuto dal risponderle: Carissima è la domanda più bella di tutte e se te la stai ponendo è perché desideri più di tutto una risposta. Io ho 30 anni e se a 15 mi avessero detto che viviamo perché Dio ci ha fatti mi sarei messo a ridere e non sarei rimasto ad ascoltare il seguito. Però la vita riserva delle sorprese e a volte dobbiamo cambiare idea, in particolare se ci accorgiamo di quanto siamo fragili e al tempo stesso complicati. Io ho vissuto dei momenti molto brutti ma quando proprio stavo per affondare ho ricevuto un aiuto inaspettato, sempre appena in tempo, e così ho cominciato a riflettere e dopo vari tentativi sono arrivato a una certezza, Dio esiste e ha cura di me. Lui mi ha fatto conoscere mia moglie, con la quale ho avuto tre bimbe una più bella dell'altra, e lei che era già credente mi ha spiegato che Gesù è il Figlio che Dio ha mandato sulla terra non solo per dirci di comportarci bene e di amarci gli uni gli altri come molti credono. No Gesù è venuto principalmente per porre rimedio alla debolezza dell'uomo (se non ti piace chiamarla peccato). Di fatto tutti noi abbiamo fatto delle brutte cose, chi più e chi meno, e a causa di questo non possiamo presentarci così semplicemente davanti a Dio, abbiamo bisogno di un "avvocato", che è appunto Gesù. Lui ha pagato una volta per tutte il peso dei nostri sbagli morendo al posto nostro e se noi abbiamo fiducia in Lui, riceviamo la vita vera e abbondante di cui parla nel Vangelo di Giovanni al capitolo 10,10. Prendi in considerazione che la domanda che tu ti poni può avere una risposta, non è necessariamente vero che Dio non lo si può conoscere, perché se di fatti è venuto sulla terra 2000 anni fa allora è vero il contrario, cioè che Lui si è rivelato agli uomini e tocca a noi fare l'altro passo verso di Lui, leggendo la sua Parola e praticandola. Io personalmente frequento una chiesa evangelica ma amo anche i cattolici. Sono due modi un po’ diversi di avvicinarsi a Dio ma quello che conta è che è possibile farlo. E poi capirai perché vivi e cosa sei chiamata a fare della tua vita, perché Dio che ti conosce da prima che tu nascessi ha dei buoni progetti per te.

su La Regione 30 giugno e GdP 17 luglio