26 giugno 2006

Chi ci farà vedere la prosperità (2/3)

Ci siamo lasciati settimana scorsa sulla considerazione che l’amore di Dio può essere trovato da ognuno di noi in Gesù, e vissuto in modo privilegiato nella chiesa. Ma avevamo lasciato in sospeso alcune domande; perché se sull’amore quasi tutti sono d’accordo, molti meno lo sono quando si parla della correzione di Dio. Parlando a Davide del suo successore, Salomone, Dio dice: ” Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio; e, se fa del male lo castigherò con vergate da uomini”. Certo, molti preferiscono vedere nei racconti dell’Antico Testamento delle allegorie, o degli eventi naturali interpretati dagli uomini come espressione della collera di Dio. Perché mai Dio avrebbe detto a Saul di andare a sconfiggere gli Amalechiti (una popolazione oppostasi all’insediamento di Israele in Terra Santa) votandoli allo sterminio “uomini, donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini” (1Samuele 15) ? Un ordine che se per noi è incomprensibile perfino a Saul parve strano, tanto da spingerlo a disubbidire, risparmiando il loro re e il meglio delle greggi. Eppure Dio si adirò e gli tolse il regno, in favore di Davide.
A questo punto mi sento di azzardare un’ipotesi; sarebbe che prima della morte e resurrezione di Gesù, non esisteva nessuna alternativa valida alla morte dei peccatori, per cancellare i peccati. Dio aveva sì dato a Mosé la legge, che comprendeva riti purificatori, ma che per peccati di una certa entità esigeva la messa a morte dei colpevoli. Come dire che il peccato ha una dimensione materiale e richiede del sangue per essere rimosso. La prima azione che Dio fece dopo la caduta di Adamo e Eva fu di rivestirli con le pelli che naturalmente ricavò uccidendo due animali. Anche in seguito Dio fu costretto ad eliminare coloro che si erano macchiati di iniquità ( il diluvio, Sodoma, gli ebrei nel deserto…). E questo fino al giorno in cui poté affidare all’Unico Giusto questo grave fardello e inaugurare finalmente un patto positivo con l’umanità. (e guarda un po’ cosa dice proprio l’autore di questo patto: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Quindi come dice San Giovanni “Dio è amore.” Ma non si limita a questo, e specifica: ”In questo si è manifestato per noi l'amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio (…) affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l'amore: (…) che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.” (1Giovanni 4).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

> Dio fu costretto ad eliminare coloro che si erano macchiati di iniquità ( il diluvio, Sodoma, gli ebrei nel deserto…).

Perché dici che "Dio fu costretto .. " e non invece "Dio decise .." ? Che cosa lo costrinse, da chi fu costretto ?

Pietro Brenna ha detto...

La tua osservazione è molto sottile e non voglio dire che forse non hai ragione tu. Immagino di aver scritto "fu costretto" perchè credo che Dio abbia preso questa decisione a malincuore, e perchè vedeva che era la soluzione migliore , così come lasciare che crocifiggessero suo Figlio. Dio quindi è "costretto" a fare sempre la scelta migliore, proprio perchè è Dio.