15 novembre 2006

Sconcertato dalla cronaca.

Un nuovo paese, il primo dell’Africa, si aggiunge alla lista di quelli che prevedono l’unione civile degli omosessuali; il governo Italiano sembra incoraggiare l’uso di stupefacenti; l’eco delle guerre sembra non volersi mai spegnere malgrado i grandi titoli che annunciavano la tregua….

Ci fu un giorno in cui il male veniva chiamato male e il bene veniva chiamato bene. Ma da che mondo è mondo, il male ha sempre cercato di nascondersi proprio perché sa di essere male. E tutti coloro che si sono impegnati per combatterlo si sono confrontati ad un avversario temibile, riportando alle volte una vittoria, altre volte una sconfitta, tant’è che la Terra è ancora piena di ingiustizie. Così anche noi vorremmo fare qualcosa, e allora cominciamo a pensare che bisognerebbe cambiare questa o quella legge, proibire tale o tal altro comportamento; ma in fatti questo ci porta in una spirale di cambiamenti che non avrebbero mai fine, perché anche le leggi hanno un potere relativo, c’è sempre chi le aggira, e non vanno al di la dei confini dello Stato da cui sono emanate. Così subentra un certo sconforto, una specie di rassegnazione dettata dal senso comune di impotenza di fronte alla cupidigia e alla malvagità dell’uomo, e se non siamo di animo retto saremmo tentati di adeguarci alle “usanze” degli uomini e di dare sfogo ai nostri istinti più bassi. L’ideale di un mondo perfetto, o almeno di un mondo in cui non si muore né di fame né di violenza sembra lontano eppure…ciò che è impossibile all’uomo è possibile a Dio. Ed infatti un suo antico profeta, un certo Sofonia disse “Allora io (si intende Dio) trasformerò le labbra dei popoli in labbra pure, affinché tutti invochino il nome del SIGNORE, per servirlo di comune accordo.” È molto significativo quel "di comune accordo", una cosa che sembra al di la della nostra comprensione, ma che appunto potrebbe essere realizzabile per Dio.

E per questo a me viene ancora voglia di sperare che le cose un giorno saranno migliori, di sperare semplicemente in Dio. E aggiungo, voler iscrivere certi principi nelle leggi non dovrebbe essere visto come un’ingerenza della Chiesa nello Stato solo perché questi principi sono appunto quelli di persone cristiane, che li vivono e ritengono pagante a lungo termine l’attenervisi. Al contrario potrebbe essere un fattore che spinga Dio a vedere di buon occhio quel Paese.

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