26 maggio 2007

Legalizzare l'aborto?

È del 2 febbraio la notizia apparsa sul Corriere della Sera che in Germania tali Patrick e Susan Stübing, stanno portando il loro caso davanti alla Corte costituzionale per cercare di far abolire una legge “vecchia di 100 anni”. I due sono fratello e sorella, hanno quattro figli e dopo che lui ha scontato due anni di prigione per incesto si sono affidati ad un legale e hanno trovato l’appoggio di alcuni politici per tentare di legalizzare la loro situazione. Contemporaneamente negli Stati Uniti un uomo condannato per incesto con la figliastra di 22 anni attaccherà la legge davanti alla Corte Suprema (questa notizia è sul Time del 5 aprile; entrambi gli articoli sono accessibili dal blog www.kattolikamente.splinder.com del 23 aprile). L’esempio della ruggine è quello che meglio si addice per comprendere quello che stiamo vivendo: si può riverniciare un bollo sulla fiancata, ma questa tornerà inesorabilmente a corrodere la carrozzeria. E così quando abbiamo permesso il divorzio abbiamo inferto un colpo micidiale all’istituzione della famiglia tant’è che ora una su due va in sfacelo. Non dico che sia sempre facile, ma certo è che la soluzione non sta nel accettare il male come se fosse il male minore. Al contrario bisogna credere che una soluzione ci sia sempre. E così vale per l’aborto; ci stiamo pero abituando anche a questo, in attesa che raggiunga la percentuale simile a quella dei divorzi (e siamo già al 20% dopo un anno…), per cui tanto vale sposarsi tra uomini (ma che gusto ci sarà mai ?) e permettere l’eutanasia per i vecchi e meno vecchi che non sono più autosufficienti. Il prossimo e logico passo è quello citato sopra, viva l’incesto e tutto il resto. Ma ci siamo chiesti dove si va a finireper questa strada ? Penso che neanche gli animali siano tanto stupidi, loro sanno che per continuare a esistere bisogna procreare e che non serve ostacolare la vita, tanto di ostacoli sul nostro cammino ce ne sono già troppi, senza andarseli a cercare. Vorrei vedere un’inversione di rotta a 180 gradi, e che certi comportamenti non venissero incentivati da pubblicità tipo “love life”. Vorrei che oltre ai siti di pedofilia venissero oscurati anche quelli pornografici “normali”, che costituiscono assieme alla prostituzione un colossale giro di vite stroncate e schiavizzate. Basta basta e basta!

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