01 marzo 2006

La città e la guerra


Perché tutto non và come vorremmo?

In merito al servizio “La città e la guerra" apparso su Ticino 7, ritengo opportuno osservare che se nel 1940 si è giunti al razionamento a causa della situazione nei paesi confinanti con la Svizzera, nel mondo d’oggi, in cui le distanze sono ridotte ai minimi non capisco perché le guerre in medio oriente non ci inducono almeno a una riflessione sulla necessità di autodisciplinarci.
Sono nato ancora sotto la minaccia della guerra fredda e mi ricordo bene di come i miei genitori dovessero contare ogni franco per far fronte alle difficoltà della vita.
Ma oggi la società è cambiata, urbanizzandosi, e la disoccupazione fa parlare di se, mentre si potrebbe parlare dei territori agricoli incolti delle nostre valli, degli alpi abbandonati. Ora se il signor Bignasca vorrà etichettarmi come aspirante dittatore non mi importa, ma io affermo, con la Bibbia alla mano, che la troppa libertà nuoce all’uomo. Adamo ed Eva, lasciati liberi nel giardino non resistettero alla tentazione e fecero una scelta che influenzò terribilmente essi stessi e la loro discendenza; Caino, geloso di suo fratello non ascoltò Dio che gli diceva : «Perché sei irritato? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!». E di questi esempi non ne mancano certo anche nelle nostre vite. Ciò nondimeno siamo ancora liberi di scegliere, solo che non ne sembriamo degni. Pretendiamo che i nostri dirigenti facciano in ogni istante la scelta migliore, ma pochi di essi sanno ascoltare il Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre Eterno, Principe della pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide…(Isaia9) Ma guarda, volete dirmi che anche a quei tempi avevano problemi con il governo? Purtroppo anch’essi, popolo di Dio, non hanno voluto ascoltare questo Consigliere, e di fatto sono stati dispersi sulla faccia della terra. Per questo dico che siamo ancora in tempo per imparare dagli errori del passato ed invitare colui che ci ha lasciato la libertà, ad amministrarla con noi.
Pietro Brenna, Pregassona

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