22 febbraio 2006

ciao riciao, oggi sono pronto per continuare
Per esempio aggiorno il mio Blog aggiungendo la lettera che il GdP mi ha pubblicato oggi

16.2.06
Lettera al giornale

Da quando sono diventato segretario della sezione ticinese dell’UDF, mi interesso molto più attivamente alla vita sociale e politica di questo cantone. E ora mi chiedo cosa voglia dire portare Cristo il politica e che soluzioni è possibile offrire a questioni complicate come la gestione dello Stato.
Io so che ci saranno sempre coloro che serbano rabbia e amarezza per le sofferenze vissute, ma voglio, oltre che a loro, indirizzarmi a coloro che credono nella vita. A prescindere dalla fede, alla quale sono arrivato sfiorando la morte, e nella quale ho trovato risposta a tutte le domande esistenziali, riconoscendomi anzitutto una creatura di Dio, e in seguito come descritto dalla Bibbia, un peccatore che scopre un Dio amorevole che viene a cercarlo nel più profondo della sua disperazione, io mi appello a un sentimento condiviso da molti uomini di buon volontà: l’amore e la carità. Questi valgono altrettanto di una laurea in medicina, diritto ed economia.
Non pretendo di portare risposte puntuali a ogni problema tecnico; far politica consiste anche nel cercare un consenso fra le parti in causa, qualora la decisione da prendere non sia palese, e per questo bisogna fare leva sulla coscienza di ognuno. Perché mi preme ribadirlo, di ogni decisione che prendiamo durante questa vita, che ci è stata donata per fare del bene, renderemo conto un giorno. Non è terrorismo ma incitamento a seguire la voce della coscienza nel momento di decidere per gli altri.

Non esiste la soluzione su misura per tutti i problemi, l’hai già detto e allora cosa ci proponi tu?

Se hai due pani dividili con tuo fratello che non ne ha! Ecco il modello di Stato cui vorrei arrivare, dove si impara che donare è più gratificante di possedere.
Rendiamoci conto che però un secolo fa i nostri antenati emigravano perché qua non c’era il pane, e che ciò che viviamo oggi è un miracolo di prosperità e ciò che vogliamo (ulteriore benessere) è assurdo: abbiamo dunque un po’ di pudore prima di lamentarci ogni volta che stentiamo ad arrivare a fine mese, ma troviamo motivo di gioia in quello che la giornata ci riserva e abbiamo fede nella Provvidenza.
Per me fare politica da cristiano vuol dire riconoscere i limiti di questo mondo e superarli con l’amore, sapendo che la pace può scendere in cuore nel mezzo della bufera e farci dimenticare ciò per cui prima eravamo inquieti o furiosi, riportando tutto alle sue reali dimensioni, perché le cose di questo mondo sono un granello di sabbia rispetto all’eternità.
Ancora un aneddoto: oggi mi sono recato a Bellinzona per una pratica amministrativa accompagnato da mia moglie, la quale durante il tragitto esclama “Voglio proprio vedere la Marina Masoni oggi!”.
Neanche a farlo apposta, sbrigate le pratiche, usciamo dagli uffici di piazza governo, e la vediamo che attraversa la strada accompagnata da due uomini: mia moglie, in uno slancio di entusiasmo le si avvicina e, sfoggiando un sorriso smagliante, la saluta presentandosi. La consigliera di Stato tende la mano e ricambia il saluto, e a questo punto mia moglie si lancia in un elogio e aggiunge “noi preghiamo tanto per lei, siamo cristiani e preghiamo sempre per lei”. La risposta è spontanea e sincera “Grazie, grazie tante, mi fa veramente piacere sentirlo, in questi momenti difficili” e le due donne commosse si abbracciano. Così, mentre da più parti piovono critiche, io sento il dovere di incoraggiare chi porta il fardello della leadership e di lasciare alla persona stessa il compito di valutare il suo operato.

Siamo veramente sicuri che al suo posto avremmo saputo fare di meglio?

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